Il monologo, in quanto discorso di uno solo, si fonda, innanzitutto, sulla domanda una e trina: chi dice cosa a chi? La relazione che ne consegue pone, pertanto, il monologhista in un rapporto costante di presenza-assenza con uno o più interlocutori che costellano l’esistenza della sua dimensione scenica, rendendolo partner di sé stesso e, quindi, potenzialmente di chiunque. In questo seminario, molto pratico e un po’ teorico, si vuole sviluppare, nei partecipanti, la responsabilità creativa di un intero universo comunicativo ed espressivo che implica, nel performer solista, la capacità di essere, allo stesso tempo, autore, regista e attore di quel cosmo, creatore e creatura del proprio essere, in cui la sensibilità dell’interprete si fonde con l’intelligenza dell’artefice. Un cammino, quindi, esplorativo del proprio io e dell’infinita quantità e qualità delle sue prerogative, durante il quale ognuno dei partecipanti è chiamato a scrivere, dirigere e interpretare il proprio breve monologo, attraverso una serie di esercizi di propedeutica, elaborazione e confronto con gli altri partecipanti.
Programma e costi
